martedì 28 giugno 2011

La realtà versus la cronaca nera

28 giugno 2011, Roma- Elide Chi

“Cos’è la realtà?” e “Cos’è la cronaca nera?” Due concetti ben distinti.

I media però, la maggior parte delle volte, accomunano i termini, rendendoli sinonimi; tendono quindi a illustrarci  solo la parte” nera” della nostra società, ignorando quasi del tutto l’altra faccia della medaglia, la parte “positiva”.

Nel mondo sembra che i fatti negativi siano più facili da trasmettere e per questa ragione essi ricevano  l’attenzione  del pubblico.

“Ma è davvero così?”                                                                                                                                                                          “E’ soltanto questo il motivo per cui ogni giorno la gente viene bombardata dalle notizie pessimistiche?”

 La risposta è  “No!”.

 La dura verità è che il fiume di notizie negative che ricade sul popolo non è altro che una forma di controllo. Se prima la sottomissione dei più deboli ai più affluenti e potenti era espressa in modo chiaro attraverso violenza, schiavitù ecc. , ora l’oppressione è latente, agisce psicologicamente.                                                                      
Alcuni  casi di cronaca nera  vengono ripetuti dai media all’infinito, per giorni, persino per anni, e quindi non c’è da stupirsi che  le “buone” notizie vengono scartate dopo soltanto una prima pubblicazione.          
 E poi ci si chiede se davvero il mondo è diventato così brutto come ce lo presentano.                                                              

In effetti non c’è nessun motivo per cui  i potenti della società che hanno assunto il controllo  anche dei media, diano una speranza al popolo e rendano nota anche la “bella” faccia del mondo.        
       “La causa?”           Perché avere un popolo ignaro della situazione in cui versa il mondo, quella positiva intendo, è più facile da controllare. Il pensiero comune, quindi, viene influenzato sempre da crisi  di ogni tipo: ambientali, finanziarie, sociali, etc. 
 Questa manipolazione continua rende il popolo debole psicologicamente, togliendoli così ogni forza per alzarsi e desiderare  una vita migliore. Un popolo debole è come una marionetta vittima delle azioni altrui. Essendo soggiogati, ogni cambiamento verso un mondo migliore  viene soffocato.                                                      
Eppure ci sono anche persone che nonostante le “crisi catastrofiche” presenti nel mondo vivono una vita agiata e beata. Persone che non risentono della situazione “critica” che accomuna la maggior parte della popolazione mondiale. Persone che semplicemente si godono la propria esistenza.                     
“Come mai?”    Ci sono varie testimonianze di  persone benestanti che rispondono  che la vera forza consiste nel pensare positivo qualsiasi cosa succeda. Certo i problemi ci sono, ma la differenza la fa il modo in cui questi vengono affrontati. Ci sono soltanto due opzioni: superare i problemi  a testa alta e considerarli una lezione di vita oppure fermarsi ad ogni intoppo considerandolo insuperabile .                                                                                                   
 Nonostante il pensare positivo  nei tempi che corrono possa sembrare una follia, in verità questa è l’unica arma che può aiutare a difenderci dalle forze oppressive a cui tutti siamo sottomessi.                                               
Perciò la realtà è totalmente diversa da come ci viene presentata. La realtà è come noi stessi ce la creiamo. Rimanendo vittime non si può cambiare niente. Prendendo in mano la nostra vita e pensare in modo diverso, positivo, può davvero migliorare il mondo e la società in cui viviamo!